AUMENTA / RIDUCI CARATTERE
Gennaio 2019
- Autore: APMARR
- Categoria: Reumatologia

Articolo pubblicato su Pharmastar il 15 gennaio 2019.
La conta linfocitaria assoluta (ALC) è in grado di valutare in modo adeguato il rischio di infezione in pazienti con artrite reumatoide (AR) trattati con tofacitinib. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato recentemente su Arthritis & Rheumatology, che suggeriscono una valutazione di questo parametro cellulare all’inizio del trattamento e, poi, a cadenza trimestrale.
Razionale e obiettivi dello studio
Tofacitinib è un noto inibitore orale di Jak chinasi per il trattamento dell’AR. Il riscontro di alterazioni della conta linfocitaria, nonché l’ipotesi dell’esistenza di una possibile associazione tra questo indice cellulare e l’aumento del tasso di infezioni non è una novità, essendo stati documentati in precedenti studi condotti su pazienti con AR trattati con gli inibitori di Jak chinasi.
L’obiettivo di quest’analisi post-hoc di trial clinici registrativi di fase 3 con tofacitinib è stato quello di valutare gli effetti a breve, medio e lungo termine di questo farmaco sui linfociti e i tassi di infezione in pazienti affetti da AR.
Disegno dello studio e risultati principali
In questa analisi post-hoc, sono stati inclusi i dati relativi alla ALC dei partecipanti agli studi di fase 3 (da 12 a 24 mesi), e di quelli di estensione a lungo termine di trial di fase 1, 2 e 3 sull’impiego di tofacitinib nell’AR (popolazione “All RA”;
E’ stata valutata la reversibilità delle variazioni ALC/LSC, mentre la relazione di ALC e LSC con le infezioni è stata analizzata nella popolazione di pazienti “All RA”.
Da ultimo, è stata saggiata la rilevanza del monitoraggio di ALC da sola mediante esame delle correlazioni ALC/LSC.
Dai risultati è emerso che i partecipanti agli studi sopra indicati, trattati con tofacitinib, mostravano un incremento iniziale di ALC ad un mese rispetto al basale.
A 12 mesi, i partecipanti allo studio hanno sperimentato riduzioni mediane di ALC rispetto al basale di -190 cellule/mm3 con tofacitinib 5 mg bis die e MTX e di -310 cellule/mm3 con tofacitinib 10 mg bis die e MTX.
Gradualmente, le ALC sono declinate fino al valore di -400 cellule/mm3 dopo circa 48 mesi, corrispondenti ad una riduzione mediana del 24%.
Quanto al trattamento a lungo termine, i partecipanti allo studio hanno sperimentato una riduzione delle cellule T CD4+ e CD8+. Dopo interruzione del trattamento, i ricercatori hanno osservato che le variazioni di ALC e LSC erano reversibili e che il 93% dei partecipanti allo studio hanno raggiunto ALC ≥5500 cellule/mm3 dopo una mediana compresa tra 3 e 6 settimane dall’interruzione del trattamento.
I partecipanti allo studio con ALC
Da ultimo, i ricercatori non hanno rilevato l’esistenza di associazioni significative tra il tasso di infezioni gravi e la conta di cellule T CD4+ e CD8+, di cellule B o di cellule NK.
Riassumendo
I risultati dello studio raccomandano “…la valutazione di ALC sia all’inizio del trattamento con tofacitinib che a cadenza trimestrale scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.
“Inoltre aggiungono dai risultati ottenuti si raccomanda di non iniziare il trattamento con tofacitinib in pazienti con ALC”.
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